Hai presente quanto ti svegli nel cuore della notte senza un motivo apparente e non riesci più a riaddormentarti? Oppure quando sopraffatto dal sonno ti butti sotto le coperte e poi ti ritrovi dopo un’ora a fissare il soffitto. Che capiti saltuariamente o che sia una condizione cronica si parla in questi casi di insonnia. Apnee notturne e sinusite possono anche peggiorare questa condizione.
Dormire, però, è uno dei bisogni primari per l’essere umano, una necessità biologica. Durante le ore di sonno, infatti il nostro cervello può elaborare il vissuto del giorno, può riposare e ritrovare energie per affrontare l’indomani.
Non è detto che molte ore di sonno siano sempre un bene. Ciò che conta, infatti, è la qualità del sonno e certo l’insonnia non aiuta la qualità. Le ore di riposo variano in base all’età e alla condizione fisica. I neonati per esempio possono arrivare a dormire anche 18 ore al giorno, mentre crescendo, l’esigenza di dormire muta. Bambini e adolescenti dovrebbero dormire almeno 8-10 ore per notte mentre non è raro per gli anziani avere un riposo rigenerante anche in sole 6 ore per notte.
Ma vediamo più da vicino cos’è l’insonnia e come l’osteopatia può aiutarti a migliorarla.
Tecnicamente si parla di insonnia quando si ha difficoltà a prendere sonno o si è soggetti a sonni brevi che si interrompono dopo poche ore, con estrema difficoltà nel riaddormentarsi. Tale condizione, proprio per la necessità biologica dell’essere umano di dormire, se protratta per lunghi periodi diventa terribilmente invalidante.
L’insonnia inoltre può causare forte stress, difficoltà di concentrazione, malumore generale, e dare origine a disturbi correlati come l’abbassamento delle difese immunitarie o l’insorgere dell’emicrania.
Sonno veglia, anche una questione di ormoni
L’alternarsi delle fasi di sonno e veglia è regolato dal punto di vista fisiologico da due ormoni, la melatonina e il cortisolo. Uno squilibrio di questi ormoni può essere motivo di insonnia. Quindi basta reintegrare la melatonina? Purtroppo, no, o meglio non solo!
Molti pazienti affetti da insonnia credono di poter risolvere il problema assumendo integratori a base di melatonina. Questo approccio può essere risolutivo nel breve periodo, non sempre, ma certo non risolve all’origine il problema, poiché non interviene sulla causa.
Il migliore approccio all’insonnia è invece scoprirne la causa per intervenire su quella evitando l’assunzione di inutili farmaci. Proprio per questo può essere utile rivolgersi all’osteopatia, che per sua natura va dritta alla causa. I trattamenti manipolativi osteopatici con le tecniche cranio sacrali sono un possibile approccio risolutivo nei casi in cui l’insonnia è originata da una problematica posturale.
Agendo sulle disfunzioni delle strutture di testa e collo, e riportandole in equilibrio, l’osteopata aiuta il paziente a ritrovare una postura corretta da sdraiato, garantendo un corretto scambio del fluido cefalo rachidiano e influendo positivamente sulla qualità del sonno.
Osteopatia come terapia per i disturbi del sonno nel neonato
L’osteopatia è anche fortemente consigliata nella cura dei disturbi del sonno nei neonati. Nel loro caso, infatti, l’approccio farmacologico è sconsigliato. Molti disturbi possono essere provocati da microtraumi, blocchi o piccole alterazioni al cranio o al collo, che il neonato ha subito durante il travaglio.
Ci sono paesi europei in cui è prassi che il neonato venga visitato dal pediatra neonatologo e dall’osteopata appena dopo la nascita, questo perché il tocco delicato e generalmente privo di controindicazioni dell’osteopata può risolvere i microtraumi dovuti al parto, ripristinando le funzionalità della parte superiore del torace e del cranio e migliorando la qualità del sonno e della suzione in molti neonati.