Dolore Pelvico Cronico Femminile: un nemico invisibile con forti ripercussioni psico-sociali

Cistite cronica, vulvodinia, dispareunia, endometriosi, neuropatia del nervo pudendo tante declinazioni di un nemico invisibile, il dolore pelvico cronico, troppo spesso valutato con diagnosi tardiva che anche per le donne si trasforma in un lungo calvario. Patologie invalidanti che causano nella donna profonde ferite psicologiche.

Cistite cronica: quando gli antibiotici sono inutili perché l’origine è abatterica

Quasi una donna su due soffre di cistite o almeno una volta nella vita si è trovata ad affrontare questo problema. La cistite è un’infiammazione alla vescica molto spesso di natura batterica e per questo curata con un ciclo di antibiotici, sempre secondo il parere del medico.

Esiste però un’altra forma di cistite abatterica, che di frequente diventa cronica. I sintomi si ripresentano con regolarità, bruciore durante o dopo la minzione, sanguinamento, senso di peso e a volte incontinenza. Ma gli antibiotici risultano inefficaci, anche perché l’urinocoltura non mostra la presenza di batteri.

Siamo di fronte ad un sintomo del dolore pelvico cronico: in questi casi, infatti, la cistite è il segnale di qualcos’altro, una problematica funzionale della pelvi, per la cui diagnosi è necessario un approccio di medicina integrata, poiché le cause potrebbero essere di natura posturale, alimentare o neurologica.

Vulvodinia: un dolore ai genitali che peggiora la qualità della vita

La vulvodinia è tornata di recente sotto i riflettori a seguito della proposta di legge presentata alla Camera dei deputati per il suo riconoscimento come malattia cronica invalidante, che ha visto fra i promotori anche Giorgia Soleri, modella- influencer e compagna del frontman dei Maneskin, Damiano David.

Una proposta nata dal basso, dall’ascolto delle problematiche sempre meno tabù di donne che manifestano un profondo disagio causato dal dolore cronico e che troppo spesso vengono liquidate come problematiche psicologiche, ma che di psicologico, invece, non hanno certo l’origine ma solo pesanti conseguenze.

La vulvodinia, per esempio, comporta un dolore percepito nella zona della vulva, nei genitali esterni dell’apparato riproduttivo femminile: si tratta di condizione dolorosa cronica che le più recenti stime indicano possa colpire fino al 16% della popolazione femminile.

La vulvodinia, spesso, rende difficile anche solo indossare la biancheria o stare sedute per molte ore. Una condizione che necessita di molte visite mediche e terapie, che attualmente non sono partecipate dalla spesa pubblica, poiché la malattia non è riconosciuta fra quelle croniche e invalidanti.

La proposta di legge prevede un riconoscimento di queste patologie nei livelli essenziali di assistenza i cosiddetti LEA, fatto che consentirebbe di ottenere l’esenzione del ticket per le prestazioni sanitarie connesse. I dati dimostrano che per giungere ad una diagnosi occorrono in media 8 anni e una serie infinita di esami e di visite, al momento completamente a carico del paziente.

Dispareunia: quasi impossibile una vita sessuale soddisfacente

Una delle declinazioni più traumatiche della vulvodinia è la dispareunia, interconnessa alla prima, ovvero una condizione di dolore cronico che si acutizza durante la penetrazione e che rende praticamente impossibile una serena vita sessuale.

Una problematica dalle forti implicazioni psico sociali, poiché peggiora la qualità della vita delle donne ed è spesso causa di un totale isolamento sociale e di distruzione e sabotaggio dei rapporti di coppia, per la paura di essere incomprese. Una delle maggiori difficoltà nella diagnosi della vulvodinia è la mancanza di segni visibili, che rendono fondamentale un’attenta anamnesi e un approfondimento legato alla storia e ai trascorsi della paziente.

Dal punto di vista clinico si parla di dispareunia o coitalgia, perché il dolore può essere riferito alla zona della vulva e della cervice oppure anche a tutto il basso ventre. Se tali manifestazioni si presentano episodicamente potrebbero essere dovute a condizioni psicofisiche momentanee: per esempio, una infezione non diagnosticata o un problema di secchezza vaginale. Quando però il dolore è costante ci si trova di fronte al dolore pelvico cronico e come tale occorre un approccio integrato che vada oltre la mera ricerca di una terapia.

Endometriosi: un ciclo dal dolore insopportabile

L’endometriosi è una patologia femminile molto dolorosa, che si stima possa colpire fra il 5 e il 10% delle donne in età fertile. Una condizione legata al ciclo mestruale dovuta alla presenza di cellule dell’endometrio fuori dalle pareti uterine, dove dovrebbero fisiologicamente trovarsi.

Tali cellule anormali provocano una costante infiammazione dell’apparato genitale femminile, che in prossimità dell’ovulazione o in presenza del ciclo provoca forti dolori ed emorragie. La loro presenza al di fuori della sede consona può provocare noduli e cisti ovariche peggiorando una condizione di infiammazione cronica. Le moderne tecniche diagnostiche consentono di individuare anche la tipologia specifica, endometriosi profonda, vescicale o intestinale.

Recenti studi dimostrano che esiste una profonda correlazione fra infertilità ed endometriosi. Tale patologia può essere, infatti, causa di sterilità o infertilità fino al 30% dei casi. A seguito di trattamenti e cure specifiche però molte donne affette da endometriosi riescono a portare avanti una gravidanza, in molti casi ricorrendo a tecniche di procreazione assistita.

Neuropatia del nervo pudendo: infiammazione cronica e invalidante

In tutti i casi sopraesposti ci troviamo di fronte a patologie fortemente invalidanti, che creano un disagio psico sociale nelle pazienti e possono avere ripercussioni sulla qualità della vita. Si tratta di problematiche funzionali della pelvi, l’area del corpo umano che è il centro vitale soprattutto per la donna, poiché proprio nell’area pelvica trovano spazio gli organi riproduttivi.

Quando le cause di dolori e disfunzioni non manifestano evidenze fisiologiche potrebbe rendersi necessario indagare le cause neurologiche del dolore, la presenza di una nevralgia, di una neuropatia o di una lesione del nervo pudendo, uno dei nervi più importanti del corpo umano.

La neuropatia del nervo pudendo è dunque causa di numerose manifestazioni dolorose che non trovano una immediata evidenza fisiologica e per questo rendono necessario lo studio neurofisiologico pelvi-perineale, ovvero un’accurata mappatura delle strutture nervose della pelvi, utile a individuare eventuali lesioni. Dopo la diagnosi di neuropatia del nervo pudendo lo specialista sarà in grado di predisporre la terapia più idonea e indicata per il singolo paziente.

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