Lo scoppio dell’epidemia di Coronavirus ci ha messo di fronte alla necessità di limitare i contatti interpersonali evitando comportamenti di socialità che riguardano numerosi ambiti: non ultimo quello medico.
È emersa in questi ultimi giorni da più parti la necessità di ripensare anche al rapporto medico paziente, ma in che modo? Una prima risposta pratica può essere la telemedicina. La telemedicina è la risposta contemporanea alle esigenze dei pazienti che incontrano la disponibilità dei medici senza la necessità di incontrarsi de visu.
Per dare una definizione potremmo dire che con telemedicina ci si riferisce ad un insieme di tecniche mediche e informatiche utili alla cura di un paziente e alla fornitura di servizi medico sanitari da remoto, ovvero a distanza. La telemedicina, quindi, mette insieme le nuove tecnologie di comunicazione e gli strumenti ad esse connessi con la pratica medica. Si tratta quindi, a tutti gli effetti, di un atto medico, che svela la sua utilità in particolare in quelle situazioni in cui non è possibile raggiungere fisicamente il medico o in cui è necessario un intervento tempestivo.
Certo occorre fare alcune precisazioni: non in tutti gli ambiti medici è possibile la telemedicina. Esistono, naturalmente, casi in cui il contatto umano, la visita diretta, sono fondamentali per individuare una patologia. Tuttavia, può rivelarsi efficace in moltissimi altri casi.
Facciamo un esempio concreto: un consulto per analizzare e commentare i risultati di un test clinico fatto via skype, con l’invio criptato, in virtù della tutela della privacy, dei referti e dei documenti medici. Il tutto può avvenire tranquillamente da remoto, con medico e paziente connessi in call. Immaginiamo inoltre un intervento di emergenza in zone impervie (un soccorso alpino ad esempio) a un paziente che ha già problematiche croniche: una call in diretta con il suo medico curante, che può anche vedere il paziente e interagire con lui, può rivelarsi decisiva e agevolare il lavoro dei suoi soccorritori.
La telemedicina si rivela utile anche in tutti quegli ambiti medici in cui non è necessario un contatto diretto medico paziente, per esempio in caso di supporto psicologico o psichiatrico, ancora in ambito dietologico o nutrizionale, o infine in tutti i casi di malattie croniche per le quali è fondamentale un costante monitoraggio del paziente.
L’implementazione della telemedicina con gli strumenti di smart health consentirebbe un ulteriore passo in avanti: controllo periodico della pressione arteriosa in pazienti ipertesi cronici, dei valori della glicemia nel sangue per pazienti diabetici, e così via.
In Italia la telemedicina è regolamentata dal 2007 con l’istituzione da parte del Ministero della Salute di un Osservatorio Nazionale e la diramazione di linee guida a livello Europeo con la definizione di finalità e ambiti di applicazione, soprattutto in riferimento alle malattie croniche.
Al Centro della Pelvi offriamo un servizio di consulenze mediche via Skype in diversi ambiti: un servizio utile per raggiungere anche pazienti che risiedono in luoghi lontani. Un primo colloquio virtuale può rivelarsi molto utile, soprattutto per i pazienti che vivono fuori Milano, e con cui possiamo già scambiare importanti informazioni, soprattutto quei pazienti che provengono da terapie inefficaci a sconfiggere i disturbi e che hanno quindi bisogno di un nuovo percorso diagnostico. La visita dal vivo, quando avverrà, potrà quindi beneficiare di un’importante preparazione, oltre al fatto che il rapporto di fiducia medico-paziente è già stato instaurato.
La telemedicina è quindi un’importante integrazione dell’esperienza medica che caratterizzerà sempre di più gli anni a venire. Un nuovo modo di intendere la relazione tra medico e paziente che certo si rivelerà un beneficio per la nostra salute.