Neurostimolazione
Nell’ultimo quarantennio in ambito medico scientifico la ricerca ha permesso di ottenere importanti risultati grazie all’applicazione della neurostimolazione per la terapia del dolore cronico. L’utilizzo della corrente elettrica in ambito terapeutico, soprattutto nella cura del dolore, risale alla fine degli anni ‘60 anche se le più prime importanti applicazioni di successo sono datate agli inizi degli anni ’80.
Tecnicamente la neurostimolazione agisce stimolando i sensori nervosi in una determinata zona, e modulando la trasmissione degli impulsi nervosi fino al cervello e determinando un blocco della sensazione del dolore perciò un effetto analgesico. Tale stimolazione con corrente a bassa intensità è resa possibile grazie all’impianto sottopelle di un neurostimolatore.
Molti dei pazienti sottoposti a neurostimolazione elettrica midollare, in genere affetti da patologie neurologiche croniche molto dolorose come neuropatie periferiche, radiculopatia, lombosciatalgia manifestano una risposta molto positiva in circa il 50% dei casi, con riduzione del dolore percepito e di conseguenza diminuzione del bisogno di assumere farmaci antidolorifici per via orale.
Tale riduzione influisce positivamente, abbassando il rischio di effetti collaterali legati all’assunzione di medicinali che molto spesso, nei casi di dolore cronico, diventa abuso, mentre la diminuzione del dolore aiuta il recupero fisico e apporta un netto miglioramento alla qualità della vita.
La neurostimolazione cerebrale permette una modulazione, con corrente a bassa intensità, delle attività delle cellule cerebrali. Dal punto di vista terapeutico la neurostimolazione cerebrale profonda è applicata in alcune patologie come il Morbo di Parkinson, quando i farmaci non risultano efficaci, e per alcune patologie come l’epilessia.
La neurostimolazione sacrale e del nervo pudendo può essere indicata per il trattamento di disfunzioni relative alla pelvi per stimolare l’attività dei nervi sacrali e pudendo correlati alla funzionalità di vescica e ano, e di tutta la muscolatura interessata durante la minzione e l’evacuazione e la funzione sessuale.
Recenti sperimentazioni hanno, infine, dimostrato la validità della neurostimolazione come terapia per l’emicrania cronica, che grazie all’applicazione sottocutanea di un dispositivo minimamente invasivo riesce a modulare impulsi nervosi che alleviano il dolore.