Prostata ingrossata: cosa fare?

Con l’avanzare dell’età, in genere a partire dai 50 anni, sono molti gli uomini che si trovano a fare i conti con la prostata ingrossata, un problema piuttosto comune che nella maggior parte dei casi non ha una valenza patologica preoccupante. Si tratta della ipertrofia prostatica benigna (o iperplasia prostatica benigna, IPB), quella che comunemente i medici indicano come prostata ingrossata.

Indice dei contenuti:

  1. Quali sono i sintomi della prostata ingrossata?
  2. Qual è il normale volume della prostata?
  3. Quali sono i rimedi per la prostata ingrossata?
  4. Cosa si deve mangiare per la prostata ingrossata?
  5. Come capire se si ha la prostata ingrossata?

I sintomi della prostata ingrossata

Generalmente la prostata ingrossata si presenta con una sintomatologia lieve: difficoltà a urinare con flusso debole o intermittente, bruciore, esigenza di urinare molto frequentemente (pollachiuria) specialmente di notte (questo fenomeno si chiama nicturia). Ciò accade poiché l’uretra attraversa la prostata e di conseguenza il suo ingrossamento tende a comprimerne il canale rendendo più difficoltoso il passaggio dell’urina. Altri sintomi di prostata ingrossata possono essere una difficoltà ad iniziare la minzione (esitazione) oppure la sensazione di non completo svuotamento della vescica, o ancora una lieve incontinenza con perdita di qualche goccia di urina.

Qual è il normale volume della prostata?

La prostata è una ghiandola fibromuscolare, fondamentale per il corretto funzionamento dell’apparato genitale maschile e per la fertilità, poiché secerne un liquido, il secreto prostatico, nutrimento degli spermatozoi.

La sua forma ricorda quella di una noce, del peso di circa 20 grammi, situata attorno alla parte superiore dell’uretra, appena sotto la vescica. Non esistono dimensioni “normali” per la prostata, ma il suo volume va messo in relazione con età e valori ormonali dell’uomo. Con l’aumento dell’età è fisiologico un lento ingrossamento della prostata che va tenuto sotto controllo perché è spesso collegato ad altre patologie anche gravi.

Quali sono i rimedi per la prostata ingrossata?

Nei casi di ipertrofia benigna prostatica, più comunemente detta prostata ingrossata è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali, non prima, però, di aver consultato un medico specialista che potrà confermare la diagnosi e indicare eventuali ulteriori terapie.

Non dimentichiamo, infatti, che la prostata ingrossata ha come conseguenza principale un affaticamento della vescica che facendo più fatica a svuotarsi completamente può dare origine a infezioni delle vie urinarie.

L’ingrossamento della prostata è generalmente favorito da una infiammazione generale dei tessuti, per la cui cura possono essere utili alcuni rimedi naturali, a partire da un’alimentazione sana e controllata e da una buona idratazione. Bere molta acqua faciliterà, infatti, l’eliminazione dell’urina.

Inoltre, occorre prestare una particolare attenzione all’igiene intima della zona peniena. Se l’igiene intima femminile è oggetto di ricerche e di un forte interesse commerciale di quella maschile si sa poco o niente. La scelta di un detergente intimo specifico per l’uomo è, invece, fondamentale per favorire il benessere dell’area genitale, evitando l’insorgere di infiammazioni. Sarebbe opportuno scegliere detergenti a pH neutro o leggermente acido (per esempio, 5.5) considerati altamente tollerabili e poco aggressivi.

Cosa si deve mangiare con la prostata ingrossata?

La dieta per la prostata ingrossata necessita di alcuni accorgimenti. Cosa si deve mangiare, quindi, se si ha la prostata ingrossata? Sono benvenuti sulla tavola frutta e verdura ricchi di fibre e che migliorano l’assorbimento della vitamina C, e i carboidrati, ovviamente senza esagerare per non incappare in altri disturbi.

Da limitare, invece, gli alimenti che possono peggiorare lo stato di infiammazione come le carni rosse, il sale, la caffeina e il cioccolato.

Esistono in commercio integratori naturali per la prostata a base di composti antiossidanti e antinfiammatori che favoriscono il benessere della prostata, per i quali è sempre opportuno chiedere il parere del medico. Principalmente si tratta di integratori a base di Pygeum, Babassu, ortica dioica, Serenoa Repens, semi di zucca, zinco, licopene e polline.

Come capire se si ha la prostata ingrossata?

Capire se si ha la prostata ingrossata è spesso in primis compito del paziente. Una improvvisa difficoltà nella minzione, il costante bisogno di urinare, anche di notte, il  bruciore o fastidio nell’area genitale, possono essere campanelli d’allarme.

La prostata ingrossata, o ipertrofia benigna prostatica, non va assolutamente trascurata, poiché col passare del tempo l’infiammazione può alterare la muscolatura pelvica creando danni a partire dalla vescica. Infezioni urinarie e disfunzioni dell’apparato genitale possono essere conseguenze anche di una prostata ingrossata non curata.

Per questo, accorgendosi dell’insorgere dei sintomi sopra esposti, è necessario rivolgersi immediatamente al medico curante o ad uno specialista per valutare la situazione e raggiungere una diagnosi precisa al più presto. Se hai dubbi o domande a riguardo non esitare a contattarci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra newsletter e scarica la guida alla Salute della Pelvi